Autore: Andrea Ferrarini

La corruzione “spontanea”: il grande abbaglio del rischio nei processi
La Teoria della Generazione spontanea Prendete un bel pezzo di carne (magari una succulenta costata) e lasciatelo per qualche giorno fuori dal frigorifero. Ve la sentite? Siamo sicuri di no, perché non avete nessuna intenzione di buttare via i soldi e sapete benissimo che la carne, così abbandonata al proprio destino, andrà in putrefazione e […]

La “meccanica” del settore pubblico: i Principi dei Codici di comportamento
Per alcuni mesi abbiamo smesso di scrivere su questo sito. E ci scusiamo di questa mancanza con i nostri affezionati lettori. Ma sono stati mesi intensi, quelli che hanno chiuso il 2021 e aperto un primo spiraglio sul 2022: Spazioetico, oltre ad erogare numerosi interventi di formazione in presenza e online, ha anche collaborato con […]

La matematica dei conflitti di interessi: polarizzazioni e rischio di corruzione
Martedì 25 gennaio Transparency International ha presentato al mondo il CPI 2021, che misura la corruzione percepita in 180 Paesi. Buone notizie per l’Italia, che ha guadagnato ben 10 posizioni, distanziando Arabia Saudita e Ruanda, ma non riuscendo ancora a superare Slovenia, Costa Rica, Capo Verde e Saint Vincent and the Grenadines, irrilevante Stato insulare […]

Good bye PTPCT! Il nuovo PIAO e l’abbaglio della semplificazione.
L’Italia, dopo avere approvato il PNRR, ha introdotto, con l’art. 6 del D.L. n. 80/2021, l’arma letale contro lo spreco di soldi pubblici: il PIAO, eufonico acronimo che identifica il nuovo Piano Integrato di Amministrazione e Organizzazione, che le pubbliche amministrazioni dovranno adottare in sostituzione dei numerosi documenti di programmazione attualmente previsti dalla normativa: Piano delle performance, Piano operativo del lavoro agile (POLA), Piano triennale dei fabbisogni di personale (PTFP), Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT) e Piano delle azioni positive per la parità di genere, ecc…

Verso un’ecologia delle relazioni. Le 13 regole da seguire
13 Regole da seguire, nella vita quotidiana, per prevenire usi distorti delle relazioni, che possono innescare dinamiche di tipo corruttivo.

3 – METTERE INSIEME I PEZZI: il Modello Evolutivo
il Modello Evolutivo potrebbe rappresentare un framework, una cornice concettuale, entro cui ri-definire obiettivi e strategie nazionali di prevenzione della corruzione, finalizzate a gestire correttamente i numerosi precursori della corruzione, primo tra tutti il conflitto di interessi e i fenomeni ad esso connessi: convergenze di interessi e polarizzazioni

2 – PEZZI DI UNO SPECCHIO ROTTO: le cause della corruzione
In questa serie di articoli presenteremo il nostro Modello Evolutivo, che descrive la genesi e lo sviluppo dei fenomeni corruttivi. Secondo questo modello, la corruzione è un evento che si origina nella dimensione relazionale, attraversa la dimensione etica e, se non trova ostacoli nel suo processo di sviluppo, si scarica nella dimensione relazionale sotto forma […]

1 – SCAMBIO O CADUTA? Definire la corruzione
In questa serie di articoli presenteremo il nostro Modello Evolutivo, che descrive la genesi e lo sviluppo dei fenomeni corruttivi. Secondo questo modello, la corruzione è un evento che si origina nella dimensione relazionale, attraversa la dimensione etica e, se non trova ostacoli nel suo processo di sviluppo, si scarica nella dimensione relazionale sotto forma di azzardo morale, che manipola i processi, genera anomalie e (con una sorta di “retro-azione”) ritorna nella dimensione relazionale, ponendo le basi per la genesi di ulteriori e futuri eventi corruttivi (che possono anche assumere carattere sistemico). Il Modello Evolutivo è applicabile in tutti i sistemi di prevenzione che considerano la corruzione come fenomeno di caduta dell’imparzialità e consente di descrivere in modo lineare i diversi “precursori” dei fenomeni corruttivi.

CONFLITTI DI INTERESSI STRUTTURALI E NON STRUTTURALI
Dal momento che esistono due tipi di interessi secondari (strutturali e non strutturali), partendo dalla definizione di Thompson è possibile identificare due diversi tipi di conflitto di interessi:
• il conflitto di interessi non strutturale, cioè il conflitto tra un interesse primario e un interesse secondario non strutturale dell’Agente;
• il conflitto di interessi strutturale, cioè il conflitto tra un interesse primario e un interesse secondario strutturale dell’Agente.

GLI INTERESSI SECONDARI STRUTTURALI E NON STRUTTURALI
Gli interessi secondari strutturali sono in un certo senso interni alla sfera pubblica, perché sono associati ai ruoli che vengono assegnati alle persone coinvolte nella gestione dei processi della Pubblica Amministrazione.
Gli interessi secondari non strutturali, invece, sono alla sfera pubblica, perché corrono sulle relazioni della sfera privata.

GLI INTERESSI SECONDARI: una questione di punti di vista
Gli interessi che violano anche solo uno dei vincoli sulle relazioni di delega non possono diventare interessi primari. E devono essere considerati interessi secondari.

GLI INTERESSI PRIMARI DELLA SFERA PUBBLICA: per molti ma non per tutti
Non tutti gli interessi sovraindividuali possono essere interessi primari di una Pubblica Amministrazione. Gli interessi generalizzati e organizzativi, per esempio, possono diventare interessi primari di una Pubblica Amministrazione, mentre lo stesso non vale per gli interessi collettivi.