Categoria: Anticorruzione
IL “TU-SAI-CHI” DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE. Il ruolo dell’interferenza della politica e della dirigenza pubblica nella genesi del rischio di corruzione
La corruzione non fa distinzione tra uffici amministrativi e organi di indirizzo politico. Tuttavia, il legislatore italiano, anche dopo l’approvazione della Legge n. 190/2012, ha deciso di intervenire esclusivamente sulla corruzione amministrativa, promuovendo sistemi di contrasto alla maladministration che non ha consentito di arginare le interferenze della politica nell’attività degli uffici della pubblica Amministrazione. Si tratta, di fenomeni molto diffusi, ma di cui non si parla mai, creando una sorta di cono d’ombra dove la corruzione politica può mettere radici; può crescere indisturbata dentro organizzazioni pubbliche sature di adempimenti, procedure, regole, controlli e fari puntati esclusivamente sull’attività dei dipendenti pubblici.
IL WHISTLEBLOWER NELLA CASA DEGLI SPECCHI. Intuizioni di valore, ethos organizzativo e sistemi di gestione del rischio
L’art. 8 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici non è stato più aggiornato dopo il 2013 (data di entrata in vigore del D.P.R. n. 62) e risulta, di conseguenza, disallineato rispetto alla vigente normativa di tutela del whistleblowing. Questa svista del legislatore ha impedito, per diversi anni, di definire dei doveri minimi di comportamento, validi per tutto il settore pubblico, in grado di incentivare le segnalazioni e di tutelare i segnalanti. E questa lacuna è stata colmata, in modo non omogeneo, dalle singole pubbliche Amministrazioni.
DIVAGAZIONI ESTIVE: «Le parole sono importanti»
Cosa è possibile segnalare, dopo l’entrata in vigore della nuova normativa di tutela del whistleblowing?
Si possono segnalare solo le violazioni, o anche le situazioni a rischio?
L’abuso d’ufficio e la Repubblica delle Banane
Nessuno in Italia si sognerebbe mai di abolire il reato di omicidio stradale, anche alla luce dei tragici incidenti mortali di cui sono piene le cronache nostrane. Ed è altrettanto folle abrogare l’abuso d’ufficio, alla luce delle tante storie di piccolo e grande malaffare che minacciano l’integrità del nostro sistema pubblico. Se il parallelo tra abuso d’ufficio e omicidio stradale ci sembra forzato, o addirittura impossibile, questo dipende solo da un errore di percezione, da una sorta di illusione ottica che blocca la nostra intuizione di valore: l’abuso d’ufficio non fa il botto, non abbatte pali della luce e non sporca di sangue le strade. Eppure, chi si ubriaca di potere pubblico e uccide l’integrità non è meno colpevole di chi guida ubriaco ed investe una vecchietta sulle strisce pedonali.
IL FILO DI ARIANNA. Ri-scrivere il princìpio di trasparenza: la proposta di Spazioetico
In questo articolo parleremo di trasparenza, ma non si illudano i nostri lettori: non parleremo di case di vetro, in cui tutto è armonioso, razionale e perfetto. Scopriremo che la trasparenza non è un sole allo zenit, che cancella tutte le ombre. La trasparenza è solo un lampo breve e improvviso che squarcia le tenebre e, per pochi secondi, rivela qualche particolare del paesaggio. È un sottile filo d’Arianna, che ci aiuta a non perdere la strada nel labirinto oscuro delle asimmetrie informative.
L’offerta formativa di Spazioetico
Costruiamo insieme le competenze per l’integrità. Questo sarà l’obiettivo di Spazioetico. Obiettivo che vorremmo condividere con le organizzazioni, che ci chiederanno una mano nel costruire e realizzare percorsi di formazione
Migliora la qualità della domanda di formazione su etica, integrità e prevenzione della corruzione. I numeri di Spazioetico (2022) e le prospettive future
Non ci sono solo i numeri che Spazioetico ha registrato quest’anno (2022) a testimoniare di un incremento della qualità della domanda di formazione sulla prevenzione della corruzione. Ma forse qualche numero è bene darlo, perché mai come quest’anno abbiamo sviluppato ed erogato così tanta formazione, sia a distanza a-sincrona e sincrona, sia in presenza. Di […]
Non lasciateci soli
La corruzione che ha colpito al cuore le istituzioni europee è corruzione politica, che non viene nemmeno nemmeno presa in considerazione dalla normativa anticorruzione italiana. È necessario un ripensamento, bisogna spostare il focus delle politiche di prevenzione sulle dinamiche tra interessi, pubblici e privati, e sulle decisioni che promuovono questi interessi e responsabilizzare gli organi di indirizzo politico e i vertici degli enti pubblici e privati, che oggi governano le organizzazioni senza alcuna consapevolezza, senza alcuna coscienza del proprio ruolo.
Zona franca o territorio di caccia? Quando la semplificazione si assume il rischio dell’illegalità
Recentemente, il prof. Giovanni Valotti, Ordinario di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche presso l’Università Bocconi, ha lanciato un accorato appello dalle pagine online del Corriere della Sera, che ha fortemente scosso le nostre coscienze di cittadini [1]. Il prof. Valotti, senza usare inutili giri di parole, propone di dichiarare “lo stato di emergenza […]
LA PARRESIA DEL WHISTLEBLOWER. Il coraggio della verità e le convergenze pericolose
Ogni giorno, in molte parti del mondo, donne e uomini “suonano il fischietto”, per segnalare all’organizzazione in cui lavorano una anomalia nella gestione di un processo, il conflitto di interessi di un commissario di gara o qualunque altro evento o fenomeno che rappresenta un un rischio concreto per l’integrità pubblica. Non tutti lo fanno per promuovere un interesse primario. Anzi. Molto spesso si segnala in via anonima per fare le scarpe a qualcuno. In pochi ma significativi casi, però, chi segnala lo fa perché non può tollerare lo scempio di cui è testimone, uno scempio di diritti, di imparzialità, di risorse e beni pubblici. Oppure perché avverte la presenza di un pericolo incombente per la collettività. Ci si aspetterebbe che chi segnala in assenza di un interesse diretto riceva un premio o quantomeno venga difeso dalla sua organizzazione, ma non è così: i whistleblower sono spesso perseguitati, demansionati, mobbizzati o sanzionati e spesso vengono persino licenziati dalla loro organizzazione.
La corruzione “spontanea”: il grande abbaglio del rischio nei processi
La Teoria della Generazione spontanea Prendete un bel pezzo di carne (magari una succulenta costata) e lasciatelo per qualche giorno fuori dal frigorifero. Ve la sentite? Siamo sicuri di no, perché non avete nessuna intenzione di buttare via i soldi e sapete benissimo che la carne, così abbandonata al proprio destino, andrà in putrefazione e […]
L’ANTICORRUZIONE DIVISA. Dialoghi di Spazioetico su PNRR, PIAO e prevenzione della corruzione
L’anticorruzione è “divisa”. Da un parte rischia di appiattirsi sull’antifrode, dall’altra fatica a trovare spazio e dignità di Valore Pubblico.