29 Aprile 2024 , dalle 11:00 Le fondamenta invisibili dell’integrità. Intuizioni di valore e conoscenza dei fenomeni che mettono a rischio l’integrità pubblica
Il webinar è organizzato dalla SCUOLA IFEL, in collaborazione con SPAZIOETICO A.P. E’ il secondo di 9 webinar dedicati alla formazione sull’etica pubblica.
Il corso fa parte del percorso formativo “Cultura dell’integrità e prevenzione della corruzione. Toolkit per i Comuni“. Con questo percorso la Scuola IFEL si propone di accompagnare e assistere gli Enti Locali sui temi dell’etica pubblica e del comportamento etico, fornendo supporto allo sviluppo di competenze di gestione delle segnalazioni e per aumentare la consapevolezza sui nuovi standard.
Si tratta di un percorso formativo pratico, costruito in modo che possa realmente assistere i Comuni e le amministrazioni locali ad affrontare pragmaticamente nuovi e vecchi adempimenti con modalità innovative e contenuti originali.
Dal punto di vista metodologico si tratta di trasformare i fabbisogni rilevati (e quelli che ancora potremmo rilevare) in spunti di discussione, supportati da una solida elaborazione di contenuti e materiali didattici. La metodologia parte da casi concreti.
Il percorso è articolato in 6 corsi e prevede complessivamente 24 moduli formativi, che saranno erogati in diretta ogni lunedì alle 11.00 a partire dal 19 febbraio 2024 con la possibilità di iscriversi e rivedere lezioni e materiali successivamente anche in modalità asincrona.
Corso 1 | Devo revisionare/integrare il Codice di comportamento. Come faccio?
- Modulo 1 | Il ladro di cestini.
Come strutturare il processo di revisione/integrazione del Codice di amministrazione
Le regole di comportamento sono uno strumento fondamentale per promuovere una reale cultura dell’integrità all’interno di un contesto amministrativo. Tuttavia, non basta semplicemente adottare delle regole: è necessario calarle all’interno della realtà specifica dell’organizzazione, coinvolgendo il personale e garantendo la loro comprensione e adesione.
- Modulo 2 | L’artigiano dell’integrità.
Come integrare gli articoli del Codice di Comportamento nazionale
La tecnica di scrittura delle regole è fondamentale per garantire la coerenza degli standard con il contesto amministrativo di riferimento. Il trasferimento di esperienze significative in materia di revisione/integrazione del Codice di comportamento può arricchire il processo di integrazione.
- Modulo 3 | La tela di Penelope.
Come trasporre nel Codice di amministrazione le modifiche apportate dal DPR n. 81/2023
Il DPR n. 81/2023 ha introdotto, tra le altre cose, il divieto di invio di messaggi oltraggiosi, discriminatori o lesivi dell’immagine dell’amministrazione; ha limitato l’uso di internet e dei social media per fini personali durante l’orario di lavoro: ha posto l’obbligo di utilizzare un linguaggio rispettoso e professionale nelle comunicazioni interne ed esterne. La trasposizione dei nuovi standard nazionali nei Codici di amministrazione, tuttavia, pone alcune problematiche.
Corso 2 | Devo aggiornare il sistema di Whistleblowing a seguito dell’entrata in vigore del Dlgs 24/2023. Come faccio?
- Modulo 1 | L’uomo invisibile.
Cosa posso segnalare e perché?
Whistleblowing è un termine che assume sempre più rilevanza nel panorama italiano. Ma chi è legittimato a segnalare? Cosa si può e non si può segnalare? Quali canali utilizzare e quali tutele sono previste?
- Modulo 2 | L’elefante nella cristalleria.
Come riconosco un whistleblower e come gestisco una segnalazione?
L’istruttoria della segnalazione deve essere condotta in modo rapido, imparziale e riservato. L’ufficio competente dovrà raccogliere tutte le informazioni utili a verificare la fondatezza della segnalazione. La corretta gestione delle segnalazioni di whistleblowing è fondamentale per promuovere la cultura dell’integrità nell’amministrazione.
Corso 3 | Devo gestire situazioni di conflitto di interessi. Come faccio?
- Modulo 1 | La cameriera di Lord Fenelon.
Profili di rischio che emergono dalle relazioni interpersonali
Le amministrazioni pubbliche condividono con noi la sensazione di una scarsa sensibilità del personale nella rilevazione dei conflitti di interessi, nonché la difficoltà a comprendere i rischi associati ai fenomeni di interferenza relazionale. Le relazioni interpersonali possono determinare un conflitto di interessi quando si crea una situazione in cui un proprio interesse della sfera privata entra in contrasto con il dovere di imparzialità.
- Modulo 2 | Le porte girevoli.
Profili di rischio che emergono dalle relazioni professionali e finanziarie
La distinzione tra sfera professionale pubblica e privata diventa sempre più sfumata: professionisti che operano nel settore privato assumono incarichi di consulenza per amministrazioni pubbliche, oppure funzionari pubblici che assumono incarichi extraistituzionali. Queste relazioni possono generare conflitti di interessi. Il fenomeno, noto come “revolving door”, può minacciare l’imparzialità e l’indipendenza dell’azione amministrativa.
- Modulo 3 | La trave nell’occhio.
Profili di rischio associati ai conflitti di interessi non tipizzabili e gravi ragioni di convenienza
Nella sfera professionale pubblica, i conflitti di interessi sono un terreno minato. A volte ci si trova di fronte a situazioni spinose in cui il “salvare la pelle” e il “non complicarsi la vita” diventano tentazioni difficili da resistere. L’articolo 6 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, inoltre, descrive un conflitto di interessi assai particolare, che abbiamo chiamato “quell’irrefrenabile intento di voler assecondare le pressioni gerarchiche”.
- Modulo 4 | L’algoritmo divino.
Come valutare il rischio che emerge dalle situazioni di conflitto di interessi?
Gestire il rischio di conflitto di interessi è fondamentale per qualsiasi amministrazione che voglia operare con integrità e trasparenza. Ma come si traduce in pratica la valutazione del rischio di conflitto di interessi? La valutazione del rischio di conflitto di interessi è un processo complesso che richiede un’analisi attenta e ponderata.
Corso 4 | Devo pianificare la formazione sull’etica pubblica. Come faccio?
- Modulo 1| Costruire la cultura dell’integrità.
Come elaborare un buon Piano della Formazione sull’etica pubblica.
L’etica pubblica non è solo un adempimento burocratico o un obbligo sancito dalla legge, ma un pilastro fondamentale per costruire la cultura di legalità, all’interno dell’amministrazione. La formazione in questo campo assume quindi un ruolo chiave, non solo per aggiornare le conoscenze dei dipendenti, ma per forgiare una coscienza etica condivisa.
- Modulo 2 | Le fondamenta invisibili dell’integrità.
Intuizioni di valore e conoscenza dei fenomeni che mettono a rischio l’integrità pubblica
La costruzione di una cultura dell’integrità si basa su due competenze fondamentali: intuizioni di valore e conoscenza dei fenomeni che la mettono a rischio. L’intuizione di valore è la capacità delle persone di assegnare un valore a determinati comportamenti. La conoscenza dei fenomeni a rischio ci permette di riconoscere le situazioni che possono mettere a repentaglio l’integrità pubblica e di intervenire per prevenirle o contrastarle.
- Modulo 3 | Dal dire al fare.
Come trasferire le competenze per la gestione dei rischi
Trasferire le competenze per la gestione dei rischi è un processo complesso che richiede una combinazione di conoscenze teoriche e capacità pratiche. L’analisi del contesto interno e la valutazione e gestione del rischio sono due pilastri fondamentali di questo processo. Investire nello sviluppo di queste competenze permette alle amministrazioni di costruire una solida cultura dell’integrità.
- Modulo 4 | Il filo di Arianna.
Formare il personale alla corretta gestione delle informazioni
Nell’era digitale, la gestione delle informazioni è diventata un’attività critica per qualsiasi organizzazione. La sicurezza, la riservatezza e l’integrità dei dati sono fondamentali per la costruzione di una solida cultura dell’integrità. La formazione dovrebbe includere l’analisi di scenari reali e la valutazione del rischio. Questo permetterà al personale di mettere in pratica le proprie competenze e di prendere decisioni informate in situazioni di rischio.
- Modulo 5 | Il giudice cieco.
Formare il personale ad una corretta gestione del divieto di ricevere compensi, regali o altre utilità
La formazione dovrebbe esaminare diversi scenari reali e trasferire la capacità di identificare i “segnali d’allarme” che possono configurare le fattispecie previste dall’articolo 4 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici. La diversa configurazione etica della condotta di “richiedere”, “sollecitare” e “accettare”, nonché una attenta disamina del concetto di “utilità” sono temi che dovranno essere inclusi nel progetto di formazione.
- Modulo 6 | Le roi s’amuse.
Formare il personale ad un corretto comportamento in servizio e nei rapporti privati
La formazione dovrebbe esaminare i diversi “profili di rischio” associati alle fattispecie previste dagli articoli 10 e 11 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Si tratta di costruire un percorso formativo che aiuti il personale ad identificare le situazioni in cui i comportamenti adottati nella vita privata e della vita professionale possono nuocere al buon andamento, all’imparzialità e all’immagine dell’amministrazione.
- Modulo 7 | La cuoca di Giulio Cesare.
Formare il personale ad una corretta gestione del conflitto di interessi
La formazione del personale dovrebbe includere l’analisi di scenari concreti di conflitto di interessi. Attraverso l’analisi di casi reali, i dipendenti possono imparare a riconoscere i potenziali rischi e a sviluppare le competenze necessarie per gestirli correttamente attraverso gli standard previsti dagli articoli 6, 7 e 14 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici.
- Modulo 8 | L’innocenza rubata.
Formare il personale ad una corretta gestione del rischio derivante dall’appartenenza ad associazioni e organizzazioni
Oltre alla conoscenza dello specifico obbligo di dichiarazione sancito dall’articolo 5 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, la formazione dovrebbe trasferire competenze di lettura ed interpretazione dei diversi “profili di rischio” associati all’appartenenza del dipendente pubblico ad associazioni e organizzazioni.
- Modulo 9 | La regola d’oro.
Formare il personale ad una corretta gestione del divieto di orientamento al privato
Il divieto di orientamento al privato, sancito dal comma 3 dell’articolo 12 del Codice di comportamento, rappresenta un principio fondamentale per la pubblica amministrazione, volto a garantire imparzialità e tutela dei meccanismi di concorrenzialità del mercato. La formazione del personale assume un ruolo chiave nel promuovere una corretta gestione di questo divieto, favorendo la conoscenza dei principi e delle norme in materia e sviluppando le competenze necessarie per affrontare situazioni concrete.
Corso 5 | Devo mettere in piedi un sistema antiriciclaggio. Come faccio?
- Modulo 1 | Da che parte stiamo?
Il ruolo degli enti locali nel contrasto al fenomeno del riciclaggio
Il riciclaggio di denaro rappresenta una minaccia per la sicurezza e la stabilità del nostro tessuto economico e sociale. Infiltrandosi nei territori, alimenta la corruzione, danneggia le imprese sane e ostacola lo sviluppo locale. La lotta al riciclaggio richiede un impegno costante e una collaborazione tra diverse figure professionali. L’adozione di adeguate misure di prevenzione e la formazione specifica degli operatori sono elementi chiave per contrastare questo fenomeno e tutelare l’integrità del sistema economico.
- Modulo 2 | Il pane sporco.
Il riciclaggio come fenomeno: dinamiche, casistiche e indicatori di anomalia
Il riciclaggio di denaro rappresenta un fenomeno complesso e in continua evoluzione. Gli Enti Locali sono in prima linea nella lotta a questo fenomeno. In qualità di presidi sul territorio, hanno un ruolo chiave nell’identificare e segnalare operazioni sospette che potrebbero essere legate al riciclaggio. Indicatori di anomalia e analisi del profilo comportamentale degli operatori economici che interloquiscono con l’amministrazione sono strumenti per identificare potenziali rischi di riciclaggio.
- Modulo 3 | La scintilla.
I fattori che abilitano la collaborazione attiva degli enti locali in materia di antiriciclaggio
La collaborazione attiva degli enti locali nella lotta al riciclaggio richiede un impegno sinergico che integri fattori umani, organizzativi, tecnologici e la forza delle reti territoriali. Il dialogo con la società civile completa questo quadro, creando un sistema di difesa collettivo contro fenomeni illegali che minacciano il territorio.
- Modulo 4 | Le due torri.
Integrare i presidi anticorruzione e antiriciclaggio all’interno dell’amministrazione
L’integrazione dei presidi anticorruzione e antiriciclaggio rappresenta un passo fondamentale per rafforzare l’integrità dell’amministrazione. Un impegno che richiede il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti, a partire dai vertici dell’ente fino ai singoli dipendenti.
- Modulo 5 | Il pericolo senza nome.
La trasparenza dei titolari effettivi
La trasparenza dei titolari effettivi è un tema di fondamentale importanza nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Essa si riferisce alla possibilità di conoscere le persone fisiche che controllano in ultima istanza una società o un’altra entità giuridica.
Corso 6 | devo scrivere una social media policy. Come faccio?
- Modulo 1 | Il naso di marmo.
Perché e in che modo adottare una social media policy?
Nell’era digitale, i social media sono diventati uno strumento di comunicazione fondamentale per le pubbliche amministrazioni. Offrono un canale diretto per interagire con i cittadini, informare sulle attività e sui servizi offerti, e costruire una relazione di fiducia. Tuttavia, l’utilizzo dei social media richiede una gestione attenta e responsabile, al fine di tutelare l’immagine e la reputazione dell’ente, nonché la privacy dei cittadini.