Risorsa Tipologia: Glossario
Intuizione di valore
Capacità delle persone di assegnare un valore (“giusto/sbagliato”, “sicuro/a rischio”, “opportuno/inopportuno”, “lecito/illecito”, ecc…) ai comportamenti e alle situazioni. Questa capacità non si impara in aula, ma viene sviluppata dalle persone durante il loro percorso di crescita, che li espone a contesti relazionali fatti di persone, interessi, ruoli, regole, prassi e aspettative: la famiglia, la scuola, […]
Capacità delle persone di assegnare un valore (“giusto/sbagliato”, “sicuro/a rischio”, “opportuno/inopportuno”, “lecito/illecito”, ecc…) ai comportamenti e alle situazioni. Questa capacità non si impara in aula, ma viene sviluppata dalle persone durante il loro percorso di crescita, che li espone a contesti relazionali fatti di persone, interessi, ruoli, regole, prassi e aspettative: la famiglia, la scuola, l’università, le esperienze lavorative o associative, e poi le esperienze associate al ruolo pubblico, plasmano le loro intuizioni.
Le intuizioni di valore non dipendono da complesse metodologie di analisi, ma si attivano, anche in presenza di pochissime informazioni, fondandosi su quattro diverse reazioni percettive:
- illiceità: cosa può fare (oppure che cosa ha fatto) di male?
- logicità: quello che può fare (oppure che ha fatto) ha un senso?
- utilità: chi ci guadagna? E chi perde?
- peso delle relazioni: è in relazione con qualche altro soggetto? Questa relazione potrebbe “avere un peso” cioè influenzare le sue decisioni?
Le quattro reazioni percettive funzionano come delle lampadine che, sommandosi tra loro, determinano l’intuizione di valore. Ovviamente, persone diverse possono reagire in modo diverso alle medesime situazioni, ma in un gran numero di casi questo meccanismo intuitivo sembra funzionare abbastanza bene ed è alla base non solo delle segnalazioni di illecito (whistleblowing), ma anche dell’innesco delle comunicazioni obbligatorie previste dalla normativa antiriciclaggio (art. 10, comma 4 del d.lgs. n. 231/2007).
Collusione
Termine del glossario di Spazioetico
Il termine collusione negli appalti pubblici (per il quale si utilizza spesso anche la locuzione «turbativa d’asta») si riferisce ad accordi illegali tra operatori economici volti a falsare la concorrenza nelle procedure di aggiudicazione degli appalti. Tali accordi di collusione tra operatori economici possono assumere varie forme, come la definizione anticipata del contenuto delle loro offerte (in particolare il prezzo) al fine di influenzare l’esito della procedura, la rinuncia alla presentazione di un’offerta, la ripartizione del mercato su base geografica o sulla base dell’amministrazione aggiudicatrice o dell’oggetto dell’appalto, o l’istituzione di sistemi di rotazione per una serie di procedure. L’obiettivo di tutte queste pratiche è quello di consentire a un offerente predeterminato di ottenere l’aggiudicazione di un appalto creando nel contempo l’impressione che la procedura sia realmente competitiva.
Fonte: Comunicazione sugli strumenti per combattere la collusione negli appalti pubblici e sugli orientamenti riguardanti le modalità di applicazione del relativo motivo di esclusione (2021/C 91/01) – Commissione europea.
Conflitto di interessi “APPARENTE”
Termine del GLOSSARIO di Spazioetico
Se assumiamo il punto di vista del Principale Delegante abbiamo il conflitto di interessi “APPARENTE” (o conflitto di interessi del CHUPACABRA). Si definisce APPARENTE non perché non esista, ma perché dipende dalle aspettative del Principale Delegante che, di norma, ha una aspettativa di imparzialità nei confronti degli Agenti e dei Principali Delegati.
Conflitto di interessi “ENDOGENO”
Termine del GLOSSARIO di Spazioetico
Se assumiamo il punto di vista del Principale Delegante o del Principale Delegato), avremo il conflitto di interessi ENDOGENO (o conflitto di interessi di Antigone). E’ il conflitto tra interessi primari che viene innescato quando l’Agente o il Principale Delegato agisce, decide o gestisce le informazioni in modo tale da non riuscire più a salvaguardare tutti gli interessi primari in gioco. Endogeno deriva dal greco ἐνδογενής (pn. endoghenés) che significa “nato in casa, indigeno”.
Conflitto di interessi “INERENTE”
Termine del GLOSSARIO di Spazioetico
Se assumiamo il punto di vista del Destinatario, abbiamo il conflitto di interessi INERENTE (o conflitto di interessi di Martin Lutero). È il conflitto di interessi tra il Principale e il Destinatario, tra Imparzialità e Parzialità. L’aggettivo Inerente deriva dal latino inhaerens, che significa “aderente” ed indica un legame di appartenenza essenziale, immediato e indissolubile. Gli interessi secondari di un Destinatario tendono a entrare in conflitto con gli interessi primari del Principale. L’Agente deve arginare questa tendenza. Se non lo fa il Destinatario può sviluppare una ASPETTATIVA DI PARZIALITA’.
Conflitto di interessi “ESOGENO”
Termine del GLOSSARIO di Spazioetico
Se assumiamo il punto di vista dell’Agente, avremo il conflitto di interessi ESOGENO. È la tipologia di conflitto di interessi più nota, che dipende dagli interessi dell’Agente. Lo definiamo esogeno, perché dipende da interessi secondari che sono esterni all’insieme degli interessi primari, che rappresentano l’ossatura della sfera pubblica. Nel conflitto esogeno uno o più interessi secondari (strutturali o non strutturali) dell’Agente entra in conflitto con gli interessi primari.
Tossificazione di una relazione
Termine del GLOSSARIO di Spazioetico
La tossificazione agisce dall’interno e modifica la meccanica, il peso dei nodi, le regole di ingaggio, insomma modifica il funzionamento di una relazione.
Strumentalizzazione di una relazione
Termine del GLOSSARIO di Spazioetico
Corruzione (definizioni del PNA)
Termine del GLOSSARIO di Spazioetico
Dal 2012 ad oggi, nei PNA abbiamo trovato diverse definizioni, dirette o indirette, di corruzione. Tutte queste definizioni hanno una sola caratteristica in comune: non si riferiscono a condotte penalmente rilevanti.
- PNA 2013: corruzione = “situazione in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontra l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati” [situazione, abuso di potere, vantaggi privati]
- PNA 2015: corruzione = “maladministration” = “assunzione di decisioni devianti dalla cura dell’interesse generale a causa del condizionamento improprio da parte di interessi particolari” [decisione, deviazione, interessi particolari]
- PNA 2016: il PTPC deve:
- ridurre ogni spazio possibile “all’azione di interessi particolari volti all’improprio condizionamento delle decisioni pubbliche” [decisione, condizionamento improprio, interessi particolari]
- garantire la posizione di imparzialità del funzionario pubblico che partecipa ad una decisione amministrativa” [decisione, caduta dell’imparzialità]
- PNA 2017: corruzione = assunzione di decisioni devianti dalla cura dell’interesse generale a causa di condizionamenti impropri” [decisione, deviazione, interessi impropri]
- PNA 2019: Finalità del PTPCT è quella di identificare le misure organizzative volte a contenere il rischio di assunzione di decisioni non imparziali. [decisioni, caduta dell’imparzialità]
Modello “evolutivo” di analisi del fenomeno corruttivo
Termine del glossario di Spazioetico
Secondo il modello evolutivo di analisi del fenomeno corruttivo, la corruzione nasce nella dimensione relazionale, passa attraverso la dimensione etica e diventa un azzardo morale che si scarica nei processi pubblici gestiti nella dimensione organizzativa.
Il modello “evolutivo” è profondamente diverso dal modello “penalistico”, che riduce la corruzione all’azzardo morale, cioè la riduce ad un comportamento.
Il modello evolutivo non serve solo per spiegare la genesi dei fenomeni corruttivi: consente anche di valutare diversamente il rischio di corruzione e di identificare misure di prevenzione che agiscono su più dimensioni.
Rischio (ISO 31000:2018)
Termine del GLOSSARIO di Spazioetico
Il rischio è l’effetto dell’incertezza sugli obiettivi. Un effetto è uno scostamento (positivo o negativo) da un risultato atteso. L’incertezza è uno stato anche parziale, di assenza di informazioni relative alla comprensione di un evento, delle sue conseguenze e della sua verosimiglianza.
(ISO 31000:2018)
Bias cognitivo
Termine del GLOSSARIO di Spazioetico
I bias cognitivi sono forme distorte di valutazione, causate dalla tendenza della mente umana a percepire le informazioni attraverso il filtro dell’esperienza e delle preferenze personali. Sono stati identificati e studiati a partire dagli anni ’70, grazie alle ricerche avviate da Amos Tversky e Daniel Kahneman (premio Nobel per l’economia nel 2002)