La richiesta di arresti domiciliari per Stefano Boeri, Cino Zucchi e Pier Paolo Tamburelli, avanzata dalla Procura di Milano con l'accusa di turbativa d’asta nel concorso per la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic), non è solo un fatto giudiziario di rilievo. È un'occasione per analizzare come le relazioni personali e professionali possano, se non gestite con trasparenza, trasformarsi in interferenze che minacciano l’integrità. Va sottolineato che questa vicenda è ancora in fase istruttoria: non è stata pronunciata alcuna sentenza, e i protagonisti godono della presunzione di innocenza.
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