LO SPAZIO ETICO. Viaggio nel mondo del conflitto di interessi. La nuova rubrica di approfondimento curata da Spazioetico per Azienditalia

Quando qualcosa in questo Paese sfugge alla comprensione, o se ne nega l’esistenza oppure lo si trasforma magicamente in un adempimento burocratico.

E’ questo l’amaro destino del conflitto di interessi. Nel 2019 ANAC ha chiaramente collocato il conflitto di interessi al centro dell’architettura nazionale di prevenzione della corruzione.

Ciò nonostante, molte pubbliche amministrazioni ancora non sembrano aver colto il “potenziale corruttivo” dei conflitti di interessi, continuando a trattare questo fenomeno esclusivamente sotto il profilo della legittimità degli atti, con adempimenti formali poco incisivi.

Questa difficoltà deriva in parte dal fatto che il conflitto di interessi è un fenomeno dai contorni alquanto imprecisi, che sembra sfuggire ad ogni tentativo di catalogazione oppure di tipizzazione normativa o regolamentare. Ma è anche la spia di una generalizzata resistenza a concepire il fenomeno del conflitto di interessi nella sua dimensione politica e culturale.

Lo Spazio Etico è la nuova rubrica che Azienditalia, mensile di organizzazione, bilancio, gestione e controllo degli enti locali del gruppo Wolters Kluwer, ha deciso di dedicare ai diversi aspetti rilevanti del fenomeno del conflitto di interessi. Un appuntamento che guiderà i lettori, numero dopo numero, in un percorso di approfondimento degli aspetti giuridici, economici, etici ed organizzativi necessari per comprendere e governare correttamente le interazioni tra interessi primari e secondari all’interno delle pubbliche amministrazioni.

Ciascun articolo affronterà un diverso aspetto dei conflitti di interessi, contestualizzando il fenomeno, identificando dei “nodi problematici” e casi concreti da analizzare. Considerata la stretta connessione esistente tra conflitto di interessi e rischio di corruzione, la rubrica mira anche contribuire all’attuale dibattito relativo alla prevenzione della corruzione in Italia, proponendo un approccio meno legato agli adempimenti burocratici, più orientato alla tutela anticipatoria dei fenomeni corruttivi e alla riduzione del rischio di caduta dell’imparzialità.

In accordo con l’Editore abbiamo reso disponibile il primo articolo contenuto nel numero 4 di aprile 2021. Lo potete scaricare gratuitamente cliccando sull’immagine della copertina qui sotto. Il titolo è: “Il lato oscuro del conflitto di interessi“. Buona lettura!


Il lato oscuro del conflitto di interessi

Cosa fa girare il mondo?” Chiedetelo a chi si occupa di prevenzione della corruzione: non vi risponderà “l’Amore”, ma …“Il conflitto di interessi”. Eppure, questo diabolico motore del mondo, così roboante e subdolo, viene gestito nelle amministrazioni pubbliche italiane come se fosse un arguto sofisma per burocrati, che induce a riempire gli scaffali di moduli e di dichiarazioni.
Si insinua nella nostra mente e ci fa immaginare scenari corruttivi, azzardi morali e fallimenti etici di ogni tipo: “Tutti gli interessi sono brutti e cattivi. Il funzionario ‘x’ ha un interesse personale nel procedimento … ergo, il funzionario ‘x’ è corrotto!” Spesso senza sapere cosa stanno firmando, spaventati funzionari, RUP, commissari di gara, DEC, adempiono al loro stanco rituale: “Dichiaro l’insussistenza di situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse, ai sensi della normativa vigente”. Per poi attendere il giorno del giudizio davanti ad un Tribunale Amministrativo.
Il conflitto di interessi, in quanto situazione che può essere percepita come una minaccia all’imparzialità e all’indipendenza di un agente pubblico, viene valutato sotto il profilo della legittimità di un procedimento o di un atto.
Solo recentemente, nell’aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione del 2019, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha inserito la gestione del conflitto di interessi tra le misure generali di prevenzione della corruzione, riconoscendo, tardivamente, che “la tutela anticipatoria di fenomeni corruttivi si realizza anche attraverso l’individuazione e la gestione del conflitto di interessi”.

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