#stateacasa con SPAZIOETICO #2

2. LA TEORIA DELL’AGENZIA

di Massimo Di Rienzo e Andrea Ferrarini

SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE

 

LA CORRUZIONE NON E’ UN’EMERGENZA

Ogni giorno in Italia una nuova vicenda di corruzione sembra sconvolgere il mondo della politica, mentre l’opinione pubblica sembra sempre più assuefarsi a questi comportamenti. Si parla tanto di corruzione. E si dicono sempre più o meno le stesse cose:

  • “La corruzione è un’emergenza nazionale!”
  • “Ma quanto ci costa la corruzione?”
  • “E, come possiamo combatterla?”

Ma siamo sicuri che quando parliamo di corruzione pensiamo tutti alla stessa cosa?
La prima cosa da chiarire in maniera molto energica è che la corruzione non è un’emergenza. La corruzione c’è sempre stata e sempre ci sarà, nonostante encomiabili ma ingenui tentativi di spazzarla via. Quello che possiamo fare è tentare di ridurne gli effetti perversi, che sono numerosi, a volte palesi a volte oscuri, e che uccidono progressivamente e letteralmente una collettività.
L’unico sistema utile a ridurre gli effetti perversi della corruzione è conoscerne in profondità i meccanismi di base.

LA TEORIA PRINCIPALE – AGENTE

La corruzione è il costo strutturale di una relazione complessa e ineludibile che esiste tra l’amministrazione pubblica e gli agenti che la rappresentano, a tutti i livelli: la relazione tra PRINCIPALE e AGENTE.

principale_Agente 1

La Teoria Principale-Agente, elaborata negli anni ’70 nell’ambito delle scienze politiche ed economiche , studia la situazione in cui un soggetto o un ente (l’Agente) è in grado di prendere delle decisioni e/o di intraprendere delle attività per conto di un altro soggetto o ente (il Principale), ma le due parti (Principale e Agente) hanno interessi divergenti e informazioni asimmetriche (l’Agente ha più informazioni). In questa situazione, l’Agente potrebbe commettere un azzardo morale, cioè agire nel proprio interesse, ledendo gli interessi del principale. La deviazione dall’interesse del principale da parte dell’agente è incluso nei cosiddetti costi di agenzia.

RELAZIONE DI AGENZIA E CORRUZIONE

La Teoria Principale-Agente può spiegare diversi fenomeni. Ed è stata usata per spiegare anche i meccanismi corruttivi, che sono stati interpretati come l’azzardo morale dell’agente pubblico. Nel caso della corruzione spicciola o amministrativa, il Principale coincide con i vertici di una organizzazione pubblica (un governo o di un’amministrazione locale), mentre gli Agenti sono i funzionari pubblici, delegati a gestire gli uffici. Nel caso della corruzione politica, il Principale coincide con i cittadini, mentre gli Agenti sono i politici e gli amministratori delegati, attraverso il voto, a curare gli interessi dei cittadini. In entrambi i casi la delega genera asimmetria informativa e asimmetria di potere.

principale_Agente 2

L’Agente potrebbe avere interessi propri (che chiameremo secondari) che potrebbero andare in conflitto con gli interessi Principale (che chiameremo primari). Il modello spiega, in modo semplice, il “conflitto di interessi”, un fenomeno assai noto, specialmente nella sanità pubblica e privata.
Se l’asimmetria informativa è talmente ampia da far ritenere all’Agente che il Principale non gli chiederà conto del proprio operato, allora l’Agente potrebbe compiere un azzardo morale e promuovere i propri interessi secondari a discapito degli interessi primari. Questo spiegherebbe le condotte che, per il codice penale italiano, integrano il reato di peculato e di concussione, che possono verificarsi senza l’intervento di soggetti esterni oppure con l’intervento di un soggetto esterno, che però non trae vantaggio dalla commissione del reato.
Oppure l’agente potrebbe favorire i propri interessi secondari e gli interessi di un soggetto esterno. In questo caso l’azzardo morale presuppone una convergenza tra interessi secondari e uno scambio occulto, che secondo Alberto Vannucci è l’asse portante della corruzione . Infatti, secondo Vannucci, “ogni atto corruttivo si traduce in una violazione di regole ufficiali o vincoli informali da parte dell’Agente (il corrotto), che si realizza quando l’Agente esercita il proprio potere a beneficio di una terza parte (il corruttore) nell’ambito di uno scambio occulto che lede il Principale e che prevede, come contropartita a proprio vantaggio, un compenso” Attraverso la corruzione, quindi, gli agenti pubblici “creano e distribuiscono posizioni di rendita” ai privati e una parte del valore ricavato da tali posizioni di rendita viene redistribuito agli agenti pubblici sotto forma di compenso monetario (tangente) o di altra natura”

Per approfondire questo tipo di analisi, vi proponiamo un video, che è anche un esempio del nostro modo di intendere la formazione a distanza (F.A.D.)

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