Dialoghi sul conflitto di interessi (Parte quinta). LA VIA PER L’INFERNO E’ LASTRICATA DI BUONE INTENZIONI

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PARTE QUINTA

Massimo: Allora Andrea, sei pronto? Avevamo chiuso la prima parte del nostro caso con un bel salto temporale. Dal 2013 si passa al 2017.

Andrea: Sì, mi avevi detto che per quattro anni l’interesse di Dall’Osso verso la Gammaraggi s.r.l. era rimasto effettivamente inattivo. Pareva quasi “evaporato”. Ma poi…


Giugno 2017

wifeLa moglie del dottor Dall’Osso è un’insegnante. Purtroppo il suo incarico a Roma non viene confermato. Le viene offerto un nuovo incarico in Provincia di Padova.

Il destino dei due coniugi è la separazione, assai dolorosa per il dottor Dall’Osso, visto che anche i suoi due bambini sono costretti a trasferirsi con la madre. La moglie è anche costretta ad assumere una baby-sitter e a pagare un affitto piuttosto cospicuo.


Massimo: Accidenti, un bel guaio. Comincio a provare una sorta di “vicinanza emotiva” con Dall’Osso. Anche io ho due bambini e l’idea di separarmi da loro e dalla mia compagna mi mette i brividi. Posso solo immaginare come cambia l’intensità dei suoi interessi.

Andrea: L’entrata in scena della moglie ci permette di disegnare in modo più preciso la “rete di collegamento” di Dall’Osso. Questa rete include, ovviamente, delle relazioni professionali e delle relazioni familiari.

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Massimo: La rete di collegamento di Dall’Osso supporta anche un nuovo interesse, che tu hai indicato con la lettera M. Immagino sia l’interesse di Dall’Osso a stare con la propria famiglia. “M” potremmo tradurlo con “l’interesse al ricongiungimento familiare“, dal momento che ingloba al suo interno un interesse affettivo assai forte, rivolto alla moglie e ai propri figli, ma anche un interesse economico dal momento che il mantenimento di parte della famiglia in un posto diverso comporta spese ingenti. Perciò un “interesse-guida“, cioè qualcosa che sposta le decisioni. Sono sicuro che M ha avuto un ruolo centrale nel percorso di “corruzione” di Dall’Osso! 

Andrea: Potremmo immaginare questo scenario: prima del trasferimento della moglie, l’interesse M agiva solo nel contesto familiare. Dopo il trasferimento, M è si è rafforzato, ha fatto il suo ingresso anche nel contesto professionale di Dall’Osso e ha cominciato a interferire con gli altri interessi dominanti…

Massimo: Giusto… mi sembra di vederlo, il povero Dall’Osso: prima aveva trovato un equilibrio tra lavoro e famiglia. Adesso invece per vedere la sua famiglia deve prendere un treno ed andare da Roma a Padova. E tutto è più difficile: la semplice assenza di un collega, o una emergenza al pronto soccorso possono impedirgli di salire su quel treno e raggiungere la moglie e i figli.

Andrea: direi che abbiamo abbastanza dati per aggiornare il nostro grafico.

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Massimo: Quindi, nel giugno del 2017, l’interesse M è massimo. Ed equivalente a IP e A. Mentre G ed E continuano ad essere sotto la soglia di attivazione.

Andrea: A, IP e M sono equivalenti possono entrare in conflitto. Quale decisione li può polarizzare?

Massimo: Fammi pensare… forse la decisione di cambiare lavoro! A e IP reagiranno negativamente all’ipotesi che Dall’Osso cambi lavoro (se cambia lavoro non potrà più curare i pazienti e non potrà più contribuire a raggiungere gli obiettivi di performance dell’Ospedale). Invece M reagirà positivamente, perché se Dall’Osso trova un lavoro vicino a Padova, potrà stare vicino alla sua famiglia!

Andrea: Giusto. Ma quando e perché Dall’Osso comincia a valutare l’ipotesi di cambiare lavoro?


Settembre 2017

Giunge una mail all’indirizzo del dottor Dall’Osso. Proviene dalla Gammaraggi s.r.l.

L’azienda chiede al dottor Dall’Osso di fornire assistenza tecnica passiva quale supervisore durante interventi programmati da strutture ospedaliere, prevalentemente site in Nord Italia, al fine precipuo di addestrare altro personale medico nelle tecniche di Radiologia diagnostica.

Il dottor Dall’Osso prende subito il telefono e chiama l’agente della Gammaraggi s.r.l. con cui era in contatto.

null«Ma voi avete forniture presso gli ospedali di Padova o della Provincia?»

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L’agente risponde con un «Stiamo pensando di consolidarci proprio in quell’area» e poi chiede: «E’ disponibile a fare trasferte dottor Dall’Osso?» 

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«In questo momento non faccio altro che salire e scendere dai treni!», risponde Dall’Osso.


 

Massimo: Sai, Andrea, il mondo sanitario è pieno di interessanti professionalità. Una di quelle che a me erano sconosciute fino a poco tempo fa era la figura del “proctor”.

Andrea: Che? Proctor? Che significa?

Massimo: E’ un operatore sanitario, ad esempio un tecnico o anche un chirurgo, che, imparando ad utilizzare un determinato macchinario o padroneggiando una determinata tecnica, è chiamato a “trasferire” la sua conoscenza in altri ambiti, addestrando o supervisionando altri operatori sanitari di altri ospedali. A volte li chiamano anche “specialist”, ma, più o meno, è la stessa cosa. Per un’azienda che vende dispositivi diagnostici come la Gammaraggi s.r.l., avere dei buoni proctor significa promuovere al meglio il proprio prodotto. E Dall’Osso è bravo, veramente bravo con il suo lavoro.

Andrea: Grazie per l’utile informazione sul mondo sanitario; già mi sento un proctor dell’anticorruzione…

Massimo: Ecco, qui abbiamo il secondo evento critico … Dall’Osso comincia a collegare la Gammaraggi s.r.l. con una certa “opportunità” di ricongiungersi con la propria famiglia. 

Andrea: Magari comincia, in cuor suo, a valutare l’ipotesi di cambiare lavoro. E i suoi interessi dominanti (M, IP e A) entrano in conflitto.

Massimo: E l’interesse G, cioè l’interesse di dall’Osso per la Gammaraggi s.r.l. comincia a crescere. Prima era tenuto sotto la soglia di attivazione da IP. Ricordi? Abbiamo chiamato questo fenomeno “effetto gallo nel pollaio”.

Andrea: Hai ragione! Le intensità di G e IP sono correlate: se G “sale” (diventa più intenso), significa che IP “scende” (diventa meno intenso).

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Massimo: IP non può scendere da solo. Qualche altro interesse deve “spingerlo in basso” riducendo la sua intensità. 

Andrea: Questo interesse potrebbe essere M. Dopo la telefonata della Gammaraggi, IP e M entrano in conflitto. Dall’Osso vive un dilemma: ama il lavoro (IP) ed ama la sua famiglia (M). Questo gli impedisce di decidere.  

Massimo: Ma alla fine riesce a decidere: M vince su IP, giusto?

Andrea: Esatto! M ha la stessa intensità di IP e A. Ma potremmo dire che M è più “stabile”: Dall’Osso non lo vuole spostare dalla posizione in cui è. Non vuole che perda di intensità. Quindi, M diventa “gallo nel pollaio” e cerca di sbattere IP sotto la soglia di attivazione. Tuttavia, secondo me, e dimmi se sbaglio, l’intensità di IP non dovrebbe ridursi di molto, perché la “rissa tra galli” coinvolge anche A (che dà manforte a IP). Contemporaneamente l’intensità di G comincia ad aumentare, ma fino a un certo punto, perché IP, per quanto indebolito, continua ad interferire con la sua crescita.

Massimo: Possiamo rappresentare questa situazione (che comincia ad essere abbastanza complessa) con un grafico in cui le intensità degli interessi si distribuiscono su tre livelli: massimo (A ed M), medio (IP e G) e minimo (E):

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Andrea: il tuo grafico rappresenta benissimo il mio ragionamento. Adesso IP e G sono in una specie di “limbo”: IP si è indebolito, ma non è ancora morto del tutto; mentre G si è attivato, ma deve ancora fare molta strada per diventare dominante. Per capire se il nostro scenario è corretto, dobbiamo però vedere come va avanti la storia di Dall’Osso…


Settembre 2017

Il dottor Dall’Osso risponde positivamente all’invito della Gammaraggi s.r.l. e chiede di essere autorizzato dal proprio ospedale.

L’ospedale autorizza il dottor Dall’Osso ad esercitare l’incarico al di fuori dell’orario di servizio, non essendo emersi evidenti elementi di incompatibilità né di conflitto di interessi in esito alla fase istruttoria, a condizione che:

  • l’attività d’istituto allo stesso assegnata non subisca alcun pregiudizio;

  • sia esclusa l’instaurazione di fatto di un rapporto di lavoro dipendente con la ditta che conferisce l’incarico;

  • Il dottor Dall’Osso non entri a far parte di Commissioni di valutazione per i prossimi tre anni.


Massimo: Questo, Andrea, è quello che potresti trovare scritto sulle autorizzazioni che ospedali e ASL pubblici rilasciano ai propri dipendenti per i cosiddetti “incarichi extra-istituzionali”. La valutazione viene effettuata, sulla base di quanto dichiara il proponente e in ottemperanza al Regolamento aziendale che tutte le organizzazioni del Servizio Sanitario Nazionale devono aver adottato, obbligatoriamente.

Andrea: Interessante l’ultima “condizione”, che il Dall’Osso non entri a far parte di Commissioni per tre anni.

Massimo: Si chiama “cooling-off period” o periodo di “raffreddamento”. Se ne parla molto come modalità di gestione del conflitto di interessi. Si tratta, in buona sostanza, di applicare lo stesso principio che c’è nel pantouflage (o “revolving doors”). Per i tre anni successivi all’instaurarsi di un “collegamento di interessi”, in grado di attivare un conflitto di interessi “potenziale”, l’organizzazione stessa determina l’inconferibilità per il soggetto ad assumere incarichi in cui egli possa orientare il processo decisionale, ad esempio, di scelta del contraente. In questo modo si “raffredda” l’interesse e si previene anche una eventuale “escalation” della situazione a rischio.

Andrea: Sicuramente il cooling-off sarà, nella maggior parte dei casi una buona procedura di gestione dei conflitti di interessi. Ma non in questo caso. L’ospedale non ha considerato tutti gli interessi in gioco e non ha valutato bene la loro intensità!

Massimo: Cosa intendi dire?

Andrea: L’ospedale considera solo due interessi: G (l’interesse di Dall’Osso per la Gammaraggi s.r.l.) e A (l’interesse dell’organizzazione a ottenere i migliori risultati, interesse che Dall’Osso deve perseguire, in quanto agente pubblico). E sovrastima l’intensità di G. Probabilmente, l’ospedale teme che G sia già molto elevato e che possa, nel tempo, diventare equivalente ad A, a causa del rapporto di collaborazione di Dall’Osso con la Gammaraggi s.r.l. … Ecco il grafico degli interessi in gioco, secondo l’ospedale:

interessi ospedale

Massimo: L’ospedale pensa che G sia molto intenso. Invece noi sappiamo che G non può diventare molto intenso, perché IP ed A bloccano la sua crescita, giusto?

Andrea: Esatto! L’ospedale, vietando a Dall’Osso di partecipare alle Commissioni di gara, crede di ridurre l’intensità di G… in realtà, riduce l’intensità di IP.

Massimo: Credo di aver capito, Andrea! Prima (nel 2013) l’ospedale obbliga Dall’Osso ad andare in Commissione, facendo leva sull’interesse A. Adesso (nel 2017), sempre in nome dell’interesse A, dice a Dall’Osso che non può più andare in Commissione. 

Andrea: Inoltre, quando l’ospedale impone a Dall’Osso di non andare più in Commissione, crea una polarizzazione tra A e IP, che prima non c’era. Infatti, A reagirà negativamente all’ipotesi che Dall’Osso vada in Commissione, mentre IP reagirà positivamente. Ecco, io trovo questa polarizzazione semplicemente paradossale.

Massimo: E lo è! IP è un di cui di A. Ogni volta che Dall’Osso cura i pazienti con  macchinari migliori (IP), contribuisce a far raggiungere all’ospedale i migliori risultati (A).

Andrea: I due interessi, fino ad ora, erano andati “a braccetto”. Adesso, invece, l’ospedale manda a Dall’Osso un messaggio di questo tipo: “se tu andassi in commissione, sceglieresti il macchinario migliore e quindi contribuiresti a far raggiungere i risultati migliori all’azienda. Tuttavia, per farci raggiungere il risultato migliore, non andare in Commissione”. Capisci? E’ un messaggio privo di logica!  

Massimo: Ma l’ospedale dice una cosa di questo tipo perché teme che Dall’Osso non scelga nel suo interesse, ma in quello della Gammaraggi s.r.l.! Non mi sembra così illogico.

Andrea: Ma dall’Osso non ha alcun interesse a far avere alla Gammaraggi delle forniture nel suo ospedale… non dimentichiamoci che l’altro suo interesse dominante è M: vuole avvicinarsi alla moglie e quindi vorrebbe piuttosto che vincesse degli appalti negli ospedali vicini a Padova, per avvicinarsi alla moglie!

Massimo: Quindi l’ospedale crea una polarizzazione inutile, perché non considera l’interesse M… E Dall’Osso come ne esce?

Andrea: Eliminando IP.  Se, come abbiamo detto, è paradossale che IP e A, che sono interessi così simili, si polarizzino, allora l’unico modo per superare il paradosso è eliminare uno dei due interessi. Il più debole.

Massimo: Quindi è l’ospedale che indice Dall’Osso ad “ammazzare” IP.

Andrea: Sì. E una volta che IP è sotto la soglia di attivazione, G può crescere quanto vuole. Può anche diventare dominante!

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Massimo: Povero Dall’Osso! Arrivati a questo punto, ha perso quasi tutti i suoi interessi primari. Ed è in una classica situazione di conflitto di interessi: G e A hanno la stessa intensità. Ormai è “servo di due padroni”: deve fare gli interessi dell’Ospedale (A), ma contemporaneamente è anche interessato alla Gammaraggi s.r.l.

Andrea: Sai cosa mi stupisce di tutta questa storia, Massimo? Che fino ad ora, tutti hanno agito in buona fede. Dall’Osso si è limitato a reagire in qualche modo a due eventi critici (la famiglia trasferita a Padova e la Gammaraggi s.r.l. che gli propone una collaborazione). E l’Ospedale non voleva certo “uccidere” IP, quando ha vietato a Dall’Osso di andare in Commissione. Eppure tutta questa buona fede a cosa a portato? Ha generato un conflitto di interessi.

Massimo: Caro Andrea, in certi casi purtroppo la via per l’inferno è lastricata d buone intenzioni! Adesso però, sono veramente curioso di sapere come va a finire la storia…

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