In evidenza
I CANI DI IVAN PAVLOV. Il sequestro della funzione pubblica e la caduta dell’integrità
Il sequestro della funzione pubblica è un fenomeno alquanto diffuso, ma poco studiato, che può sovrapporsi o essere confuso con la corruzione. Il sequestro è un ribaltamento dei rapporti di forza e dei ruoli, che consente a soggetti privati di controllare le politiche, le decisioni, i processi, le informazioni e le relazioni degli agenti pubblici.
Vai all'articoloIL “TU-SAI-CHI” DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE. Il ruolo dell’interferenza della politica e della dirigenza pubblica nella genesi del rischio di corruzione
La corruzione non fa distinzione tra uffici amministrativi e organi di indirizzo politico. Tuttavia, il legislatore italiano, anche dopo l’approvazione della Legge n. 190/2012, ha deciso di intervenire esclusivamente sulla corruzione amministrativa, promuovendo sistemi di contrasto alla maladministration che non ha consentito di arginare le interferenze della politica nell’attività degli uffici della pubblica Amministrazione. Si tratta, di fenomeni molto diffusi, ma di cui non si parla mai, creando una sorta di cono d’ombra dove la corruzione politica può mettere radici; può crescere indisturbata dentro organizzazioni pubbliche sature di adempimenti, procedure, regole, controlli e fari puntati esclusivamente sull’attività dei dipendenti pubblici.
Vai all'articoloL’ARTIGIANO DELL’INTEGRITÀ. Note a margine del nuovo Codice di comportamento del Comune di Trani
In questo articolo, vi raccontiamo la nostra esperienza di formazione e accompagnamento alla codificazione del Codice di amministrazione del Comune di Trani
Vai all'articoloLe ultime da Spazioetico
L’ULTIMA CROCIATA. Considerazioni non militanti in merito al dibattito sull’abrogazione del reato d’abuso d’ufficio
L’Italia, in controtendenza rispetto agli indirizzi dell’UE, sta pensando di abrogare l’art. 323 del Codice penale. Che mondo sarebbe, senza abuso d’ufficio? Secondo alcuni illustri giuristi, sarebbe certamente un mondo migliore; secondo altri, invece, si creerebbero delle sacche di impunità. Non sapendo bene a chi dare ascolto, ci siamo divertiti a scrivere una storiella, ambientata nel futuro, ma che racconta dinamiche e rischi ben radicati nel presente.
IL DELTA DELL’INTEGRITA’. Verso una nuova definizione di valore pubblico
Il trade-off tra risultato e fiducia è al centro dell’attuale dibattito sull’attuazione del PNRR: da una parte, alcuni sostengono che, come sistema Paese, ci possiamo permettere di rischiare di abbassare il livello dei controlli per rendere più agili le procedure e perseguire il risultato, cioè la realizzazione delle opere pubbliche, che è l’unico obiettivo di cui una pubblica amministrazione si dovrebbe occupare. Altri sostengono, invece, che il settore pubblico debba porre la massima attenzione (e per questo rafforzare i controlli) affinché con le risorse dei contribuenti non vengano premiati interessi privati in luogo di quelli generali o che, addirittura, non vengano finanziate attività illecite.
IL WHISTLEBLOWER NELLA CASA DEGLI SPECCHI. Intuizioni di valore, ethos organizzativo e sistemi di gestione del rischio
L’art. 8 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici non è stato più aggiornato dopo il 2013 (data di entrata in vigore del D.P.R. n. 62) e risulta, di conseguenza, disallineato rispetto alla vigente normativa di tutela del whistleblowing. Questa svista del legislatore ha impedito, per diversi anni, di definire dei doveri minimi di comportamento, validi per tutto il settore pubblico, in grado di incentivare le segnalazioni e di tutelare i segnalanti. E questa lacuna è stata colmata, in modo non omogeneo, dalle singole pubbliche Amministrazioni.
LE FONDAMENTA INVISIBILI DELL’INTEGRITA’. Opportunità e limiti delle intuizioni individuali di valore
Quando si visita Venezia e si prende un battello che solca il Canal Grande non ci si rende conto del miracolo ingegneristico che si sta attraversando: Venezia è letteralmente piantata su pali di legno conficcati nella sabbia. “Le fondamenta degli incurabili”: così le chiamava Josip Brodskij, il poeta russo premio Nobel della letteratura.
Le fondamenta invisibili dell’integrità sono invece le intuizioni di valore, con le loro potenzialità e i loro limiti, di cui nessuno parla o sembra accorgersi e che in questo articolo abbiamo provato ad indagare con occhi pieni di stupore dopo aver, per più di dieci anni, ascoltato e condiviso con il personale della pubblica amministrazione italiana storie, piccoli e grandi misfatti, drammi e redenzioni.
LA GRAMMATICA DELL’INTEGRITA’ PUBBLICA. Le nuove competenze per la prevenzione della corruzione
In questo articolo parliamo delle competenze per l’integrità pubblica, che sono qualcosa di molto diverso dalle competenze necessarie per garantire il corretto adempimento degli obblighi normativi. Il concetto stesso di integrità pubblica , e la sua declinazione nei diversi ambiti di intervento, non può ridursi al rispetto formale delle attuali regole stabilite nell’ambito della Legge n. 190/2012 e successive integrazioni.
Le strategie di prevenzione della corruzione, al netto della loro complessità e del tempo necessario alla loro attuazione, non devono essere vissute come dei meri formalismi senza un reale assorbimento da parte dei dipendenti pubblici e delle amministrazioni. Le competenze per l’integrità rappresentano, quindi, l’immagine sullo sfondo che dà significato e profondità all’architettura organizzativa dell’anticorruzione.
IL MONDO NUOVO. Il Principio della Fiducia e la gestione del conflitto di interessi nello schema definitivo del nuovo Codice dei contratti pubblici
Il 1 luglio 2023 è entrato in vigore il nuovo codice dei contratti pubblici. Il nuovo codice è caratterizzato dall’introduzione di tre principi: principio del risultato, princìpio della fiducia e principio dell’accesso al mercato. Dominano la scena i primi due princìpi, mentre sembra in disparte il terzo. Anche la legalità e la concorrenza devono piegarsi al risultato: nella relazione illustrativa si legge che “legalità e concorrenza da sole non bastano, perché l’obiettivo rimane la realizzazione delle opere pubbliche e la soddisfazione dell’interesse della collettività”. Persino la trasparenza è finalizzata al risultato, in quanto funzionale alla semplicità e celerità nell’applicazione delle regole. Un deciso cambio di rotta. Una modifica del DNA stesso della contrattualistica pubblica in un contesto fortemente orientato all’attuazione del PNRR.
LE ROI S’AMUSE. Comportamento in servizio e nei rapporti privati
In questo numero parliamo delle regole di comportamento in servizio e nei rapporti privati, definite negli artt. 10 e 11 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (DPR n. 62/2013). E’ un argomento, a nostro parere, molto interessante, perché ha a che fare sul modo in cui deve essere valutata la qualità dei dipendenti pubblici, ma anche dei rappresentanti politici. Cos’è più rilevante: come scelgono e agiscono nell’esercizio della loro funzione, oppure come agiscono nella loro sfera privata? E’ più importante che siano degni del ruolo pubblico ad essi affidato, oppure che usino degnamente tale ruolo?
L’ARCHITETTURA DELL’INTEGRITA’. L’art. 13 del codice di comportamento e la leadership etica
La leadership etica non coincide con gli standard di comportamento attesi dalla dirigenza, elencati nell’art. 13 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici e richiamati in diversi altri articoli del codice. La leadership etica è qualcosa che si pone fuori dalle regole e che, in virtù di questo, può fungere da meccanismo di ancoraggio delle regole.
LA DIFFUSIONE DEL DISORDINE. Le ingiunzioni valutative dell’art. 12 del Codice di comportamento
Le dichiarazioni pubbliche dei dipendenti e l’orientamento al privato rientrano a pieno titolo tra i problemi emergenti nell’attuale Società dell’Informazione, ma la loro gestione deve tenere conto dei diritti delle persone (innanzitutto della libertà di espressione) e della necessità di supportare i destinatari, che spesso non hanno tutte le informazioni necessarie per interfacciarsi con il sistema pubblico. In questo articolo affronteremo l’art. 12 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici e, in particolare, le regole sulle dichiarazioni pubbliche dei dipendenti e sull’orientamento al privato.
LA CUOCA DI GIULIO CESARE. Gli artt. 6 e 7 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici
Gli articoli 6 e 7 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (D.P.R. n. 62/2013) introducono obblighi di comunicazione e astensione, finalizzati alla gestione del conflitto di interessi, senza tuttavia mai definire chiaramente questo fenomeno. I due articoli contengono lunghi e articolati elenchi di situazioni e relazioni sensibili della sfera privata, che determinano un conflitto di interessi: un po’ come se, in presenza di nuvole nel cielo, le persone aprissero l’ombrello, senza sapere esattamente cos’è la pioggia.
L’INNOCENZA RUBATA. L’adesione o appartenenza del dipendente pubblico ad associazioni od organizzazioni
In questa tappa del nostro viaggio, parleremo dell’art. 5 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici nazionale. Vi condurremo dentro ad un inferno di interferenze, popolato di complici, benefattori, assi nella manica e utili mediatori, che agiscono sotto lo sguardo vigile e severo delle aspettative che si accompagnano ai vincoli associativi e che avvelenano la funzione pubblica.
IL FILO DI ARIANNA. Ri-scrivere il princìpio di trasparenza: la proposta di Spazioetico
In questo articolo parleremo di trasparenza, ma non si illudano i nostri lettori: non parleremo di case di vetro, in cui tutto è armonioso, razionale e perfetto. Scopriremo che la trasparenza non è un sole allo zenit, che cancella tutte le ombre. La trasparenza è solo un lampo breve e improvviso che squarcia le tenebre e, per pochi secondi, rivela qualche particolare del paesaggio. È un sottile filo d’Arianna, che ci aiuta a non perdere la strada nel labirinto oscuro delle asimmetrie informative.
L’offerta formativa di Spazioetico
Costruiamo insieme le competenze per l’integrità. Questo sarà l’obiettivo di Spazioetico. Obiettivo che vorremmo condividere con le organizzazioni, che ci chiederanno una mano nel costruire e realizzare percorsi di formazione
QUANDO L’INTEGRITA’ ABDICA ALL’ETICA DEL RISULTATO. I principi di “risultato” e “fiducia” nello schema del nuovo Codice dei contratti pubblici.
Ha suscitato molto clamore la pubblicazione dello Schema definitivo di Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78…
L’AMBIGUITA’ DEL DONO. La vera storia dell’articolo 4 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici
Lo scambio di regali e utilità in ambito pubblico è strettamente regolato dal Codice di comportamento nazionale (art. 4) ed è generalmente vietato. Eppure doni e scambi sono stati sempre molto rilevanti per le società umane, per la loro capacità di creare legami stabili tra le persone. E sono anche un ingrediente essenziale della religione. Quando nei nostri corsi di formazione parliamo di come gestire regali e altre utilità, spesso abbiamo l’impressione di raccontare, in qualche modo, un pezzo di storia dell’umanità. Vi sembra un’esagerazione? Allora seguiteci e vedrete che non ve ne pentirete!
La geometria della regole
Chi ci guadagna, quando crolla un ponte o quando le frane sommergono intere famiglie, oppure ancora quando un sottopasso si allaga alle prime piogge, intrappolando le automobili in una inaspettata piscina? In alcuni casi queste tragedie sono figlie di accordi corruttivi o dei loschi traffici della criminalità organizzata. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, nessuno ci guadagna e queste tragedie sono figlie di scelte sbagliate, di persone che non sono all’altezza del proprio ruolo e di una miopia che non consente di vedere chiaramente cosa deve essere salvato e cosa, invece, può essere sommerso.
Il mondo della Pubblica Amministrazione è un’aiuola che ci fa tanto feroci, popolata di interferenze, assediata dagli interessi e minacciata da una corruzione invisibile che assolve tutti e miete vittime inconsapevoli. Ma possiamo rendere quest’aiuola un po’ meno feroce tenendo fisso lo sguardo sui principi dell’etica pubblica, proprio come Dante ritrovò le proprie certezze guardando negli occhi Beatrice.
PRO PATRIA MORI? Dovere di collaborazione e tutela del whistleblower nell’art. 8 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici
L’art. 8 del Codice di Comportamento impone ai dipendenti pubblici di collaborare al fine di prevenire la corruzione: un dovere che chiama in causa i principi più nobili dell’Etica pubblica! Purtroppo, questo dovere di collaborazione si scontra con una triste realtà: molto spesso i dipendenti che segnalano illeciti (i cosiddetti whistleblower) vengono discriminati dalla propria Amministrazione, oppure sono oggetto di misure ritorsive.
Il ladro di cestini
Ormai da diversi anni, le scienze sociali hanno realizzato studi e proposto teorie di decodifica dei meccanismi di funzionamento delle regole, che chiamano in causa il contesto in cui le regole sono veicolate, il rapporto tra regole descrittive e regole ingiuntive e la prossimità semantica tra opzioni di comportamento e contenuto delle ingiunzioni. Queste tematiche sono purtroppo poco note a chi si occupa, nel contesto italiano, di etica pubblica e redazione di codici di comportamento. Particolarmente rilevante ed attuale è il contributo offerto da Robert Cialdini, che negli anni ’90 ha studiato l’effetto della stimolazione cognitiva associata alle regole di comportamento.
IL SIGNORE DELLE LOBBY. La gestione del conflitto di interessi endogeno e la rigenerazione degli interessi primari
Lobbismo e Partecipazione sono fenomeni che mettono in connessione gli interessi primari del settore pubblico e le istanze del settore privato e della collettività. Sono pratiche che animano la Democrazia e sono connaturate ad essa. Tuttavia, in certi momenti storici, il Decisore pubblico sembra voler chiudere le porte e mettersi al riparo da qualsiasi tipo di interferenza esterna: nell’Italia del post-covid, per esempio, Lobbismo e Partecipazione sembrano essere state messe ai margini del dibattito pubblico avente ad oggetto l’allocazione delle risorse del Recovery Fund. Qual è il rischio che si vuole evitare? Ed è poi così vero che tali pratiche sono state marginalizzate? O forse, come nel caso del Lobbismo, si stanno solo adattando al nuovo contesto?
LE PORTE GIREVOLI. Uno stargate verso il conflitto di interessi
Con il termine inglese “Revolving Door” si identifica il passaggio di funzionari pubblici e politici dal settore pubblico a quello privato, ma anche l’ingresso nelle pubbliche amministrazioni di esperti e manager provenienti da aziende private. A prescindere dalla qualità dei soggetti che “transitano” per le Porte Girevoli, il passaggio di relazioni e interessi e la connessione che si stabilisce tra settore pubblico e settore privato non sono privi di rischi, perché possono generare situazioni di conflitto di interessi e azzardi morali.
Le oche dannate di Konrad Lorenz. L’imprinting corruttivo nei processi di cooptazione della classe dirigente
La gestione degli incarichi e delle nomine è stata inserita da ANAC tra le “aree di rischio generali”. Tuttavia, questa esposizione al rischio è stata rilevata come se fosse un inevitabile dato di fatto, senza soffermarsi in alcun modo sui fattori abilitanti che la determinano. In questo articolo, intendiamo analizzare le dinamiche relazionali e i conflitti di interessi che stanno alla base delle dinamiche corruttive nei processi di cooptazione della classe dirigente.
Riformare la legge 190/2012: istruzioni per l’uso
La necessità di “rilanciare” le politiche di prevenzione della corruzione in Italia andrebbe affrontata seriamente, avviando un dibattito pubblico sull’efficacia delle misure fin qui adottate. A nostro avviso, l’attuazione delle politiche di prevenzione della corruzione non è apparsa soddisfacente, a causa della combinazione di molteplici fattori tra loro interrelati…
IL CONFLITTO DI INTERESSI CHE NON C’ERA. Abramo, Antigone, Lutero e il Chupacabra
In questo articolo SPAZIOETICO propone una nuova catalogazione dei “conflitti di interessi”. Conflitto di interessi “esogeno”, “apparente”, “endogeno” e “inerente”. I diversi conflitti di interessi possono essere descritti ognuno nella loro specificità, semplicemente assumendo il punto di vista dei diversi “ruoli” troviamo nel “Modello di Agenzia Estesa”: principale delegante, principale delegato, agente e destinatario.
La costruzione dello SPAZIO ETICO nella scuola
La necessità di costruire lo “spazio etico” dei cittadini del futuro è ormai una pratica consolidata a livello internazionale e si costruisce e si realizza attraverso la cosiddetta “formazione valoriale” (o “formazione all’etica, alla legalità, all’integrità”). Ma lo scopo di tali iniziative è anche di promuovere l’integrità dei decisori pubblici del futuro, politici, amministratori, tecnici che saranno chiamati a scegliere avendo come unico riferimento l’interesse pubblico. E’ noto che i Paesi che investono maggiormente nella costruzione e manutenzione dello spazio etico dei propri bambini/e si trovano ad avere decisori pubblici migliori, più integri, più eticamente orientati, più capaci di prendere posizione nei confronti di tentativi di corruzione e/o collusione, meno inclini a cedere di fronte alla richieste di tenere un comportamento non etico da parte dei propri superiori.
Il pericolo senza nome. La trasparenza dei titolari effettivi
La trasparenza dei titolari effettivi è un tema di fondamentale importanza nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Essa si riferisce alla possibilità di conoscere le persone fisiche che controllano in ultima istanza una società o un’altra entità giuridica.
Le due torri. Integrare i presidi anticorruzione e antiriciclaggio all’interno dell’amministrazione
L’integrazione dei presidi anticorruzione e antiriciclaggio rappresenta un passo fondamentale per rafforzare l’integrità dell’amministrazione. Un impegno che richiede il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti, a partire dai vertici dell’ente fino ai singoli dipendenti
La scintilla. I fattori che abilitano la collaborazione attiva degli enti locali in materia di antiriciclaggioLa scintilla.
La collaborazione attiva degli enti locali nella lotta al riciclaggio richiede un impegno sinergico che integri fattori umani, organizzativi, tecnologici e la forza delle reti territoriali. Il dialogo con la società civile completa questo quadro, creando un sistema di difesa collettivo contro fenomeni illegali che minacciano il territorio.
Il pane sporco. Il riciclaggio come fenomeno: dinamiche, casistiche e indicatori di anomalia
Il riciclaggio di denaro rappresenta un fenomeno complesso e in continua evoluzione. Gli Enti Locali sono in prima linea nella lotta a questo fenomeno. In qualità di presidi sul territorio, hanno un ruolo chiave nell’identificare e segnalare operazioni sospette che potrebbero essere legate al riciclaggio. Indicatori di anomalia e analisi del profilo comportamentale degli operatori economici che interloquiscono con l’amministrazione sono strumenti per identificare potenziali rischi di riciclaggio.
Da che parte stiamo? Il ruolo degli enti locali nel contrasto al fenomeno del riciclaggio
Il riciclaggio di denaro rappresenta una minaccia per la sicurezza e la stabilità del nostro tessuto economico e sociale. Infiltrandosi nei territori, alimenta la corruzione, danneggia le imprese sane e ostacola lo sviluppo locale. La lotta al riciclaggio richiede un impegno costante e una collaborazione tra diverse figure professionali. L’adozione di adeguate misure di prevenzione e la formazione specifica degli operatori sono elementi chiave per contrastare questo fenomeno e tutelare l’integrità del sistema economico.
L’innocenza rubata. Formare il personale ad una corretta gestione del rischio derivante dall’appartenenza ad associazioni e organizzazioni
Oltre alla conoscenza dello specifico obbligo di dichiarazione sancito dall’articolo 5 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, la formazione dovrebbe trasferire competenze di lettura ed interpretazione dei diversi “profili di rischio” associati all’appartenenza del dipendente pubblico ad associazioni e organizzazioni